Le cose che non sai

Le cose che non sai non possono farti del male. Non ancora, almeno. Non adesso che sei ancora così innocente, così spensierata, così ingenua. Con i tuoi capelli lunghi, schiariti dal sole, le ginocchia sbucciate, i vestiti strappati. Ridi alle battute di Thomas per poi ammutolirti quando i vostri sguardi s’incrociano. Ti stai innamorando per la prima volta e lo sai. Quello che non sai è che Thomas resterà il tuo unico amore. Se te lo dicessero adesso, penseresti che sia una cosa bella, invece non lo è.
Edith è il tuo nome, ma un giorno, non troppo lontano, sarai solo un numero.
Tu ancora non lo sai. Non sai tante cose, anche se credi di sapere tutto. Ma è giusto così. Sei solo una ragazzina e i ragazzini non dovrebbero conoscere il male, la paura, la cattiveria.
Eppure un giorno, non troppo lontano, lo scoprirai.
Ti porteranno via tutto. La tua casa, la tua famiglia, i tuoi amici. E quando penserai di non avere più niente da perdere, continueranno a prendere. Prenderanno un pezzetto di te ogni giorno. I tuoi capelli, la tua bellezza, la tua dignità. Finché non resterà più nulla.
Non una donna, non un essere umano.
Quando ti guarderai allo specchio, non ti riconoscerai più. Vedrai un’estranea, qualcuno che vorrai evitare, eppure non potrai.
Per fortuna le occasioni di incontrare la tua immagine riflessa sono rare, così puoi fingere che quella persona non esista.
Una mattina però il comandante Rudolf Hoss ti manderà in lavanderia e la tentazione sarà troppo forte. Dapprima distoglierai lo sguardo, proprio come facevi con Thomas, proverai lo stesso imbarazzo di allora. Poi alzerai gli occhi per incontrare un volto e un corpo che non riconoscerai subito, ti sembreranno estranei, ti ricorderanno quelli di una persona anziana e malata. Solo dopo un po’ capirai che appartengono a te o quel che è rimasto di te. Gli occhi - gli occhi - saranno gli stessi di quella ragazzina spensierata che ricordi a stento. Perché, da qualche parte, esiste ancora. Perché, qualche volta, ti isolerai dalla realtà che ti circonda per tornare a quei tempi in cui avevi le ginocchia sbucciate e pensavi di sapere tutto, anche se non sapevi niente.
All’improvviso spariranno i lividi, le occhiaia, le costole che si intravedono al di sotto dei vestiti logori e rivedrai la Edith-ragazzina-spensierata di una volta. E vorresti abbracciarla, quella ragazzina, vorresti stringerla forte e dirle che andrà tutto bene, anche se sai che non è vero. Che deve essere forte, non deve aver paura quando si vedrà allo specchio. Che sarà un brutto momento, ma passerà. Che non deve perdere la speranza di essere salvata. Che un giorno sarà di nuovo libera e magari ritroverà qualcuno dei suoi vecchi amici. Magari, un giorno, per caso, incontrerà Thomas e gli dirà di quanto l’ha pensato mentre era al campo, di come i ricordi di quell’estate l’hanno tenuta in vita quando tutto le stava crollando intorno.
In cuor tuo, saprai che sono solo bugie, ma bugie buone, innocenti. Proprio come la ragazzina dalle ginocchia sbucciate che si affacciava alla vita adulta, dando e ricevendo i suoi primi baci.
Perché, certe cose, una volta che le sai, le sai. E non si può più tornare indietro.

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